Ciao spirito indie,
lo scorso 25 giugno si è aperta la seconda edizione del concorso letterario più chiacchierato del momento: il Premio Arcimago.
Se non ne avessi già sentito parlare, l’Arcimago è il primo concorso italiano rivolto esclusivamente ad autorə fantasy. Più precisamente, a romanzi inediti che si inseriscono in uno dei suoi sottogeneri (urban, storico, dark, romance, science, ecc).
Dall’edizione “zero”, lanciata la scorsa estate come prova di rodaggio, alla prima ufficiale, che si è svolta quest’anno, ho avuto modo di osservarne l’evoluzione, i piccoli intoppi e gli interventi in corso d’opera. Ad oggi sento di poter dire che è una delle migliori opportunità offerte dal panorama a chiunque desideri iniziare una carriera in quest’ambito. Se è il tuo caso, leggi bene fino in fondo.
Come funziona il Premio
L’Arcimago è un concorso gratuito, meritocratico (perché a partecipazione anonima) e con premi in denaro, rivolto a tutti gli autori e le autrici maggiorenni che abbiano un romanzo o anche solo un progetto fantasy nel cassetto.
A dirigerlo è Rotte Narrative, realtà di formazione per aspiranti scrittorə che chi lavora con me conosce benissimo. La missione del Premio è dare nuova linfa al fantasy italiano e offrire una possibilità concreta, a chi sceglie di dedicarsi a questo genere, di emergere e farsi notare in tempi brevi.
Come si struttura
Il bando illustra esaustivamente requisiti e modalità di partecipazione, che non starò quindi a riportare. Ci sono però un paio di aspetti su cui vorrei soffermare la tua attenzione.
Nel processo di valutazione, che dura un anno, vengono coinvolte 4 giurie, ognuna incaricata di rilevare nei progetti in gara diverse importanti caratteristiche:
editor professionisti – qualità della proposta (concept, pitch, sinossi, incipit)
lettori comuni – termometro dell’interesse del pubblico
staff di Rotte Narrative – stile e struttura dei manoscritti
editori, agenti e altri attori editoriali – con un occhio alla vendibilità, scelgono chi premiare in base a parametri non solo artistici ma anche di mercato
Come puoi vedere, ognuna di queste 4 giurie va in cerca dei requisiti in base ai quali si giudica comunemente un progetto al fine di pubblicarlo: idea, resa su pagina, gradimento del pubblico, vendibilità.
Questo significa che i progetti che escono dall’Arcimago, idealmente, non devono essere soltanto ben scritti o originali, ma commercialmente validi. Interessanti, cioè, per chi dovrà poi comprarli.
L’importanza di una giuria popolare
Ho sentito rivolgere parecchie critiche alla decisione di coinvolgere in un processo di valutazione letteraria dei lettori non professionisti. A mio parere chi muove quest’obiezione manca però un punto fondamentale. Lo scopo del Premio è, essenzialmente, promuovere libri che vendano. Libri, cioè, scritti per piacere ai lettori per i quali sono stati pensati.
Se c’è una cosa che ripeto sempre è che un buon libro è un libro che sa conquistare il suo lettore reale. Non piacere solo a chi lo recensisce per mestiere.
Cosa serve per iscriversi
Il secondo aspetto su cui voglio portare la tua attenzione è il fatto che l’Arcimago permetta non soltanto a chi ha già un romanzo pronto, ma anche a chi parte da un semplice soggetto, di candidarsi.
Fra una fase e l’altra del concorso, c’è tempo sufficiente per comporre il materiale richiesto di volta in volta, magari sfruttando i feedback ricevuti intanto dalla giuria popolare – la quale è chiamata, fra le altre cose, a parlare dei progetti in lettura sui propri canali social.
Questo è secondo me un grandissimo plus rispetto ai concorsi che richiedono fin da subito un’opera finita.
Perché dovresti partecipare?
“Pubblicare fantasy, in Italia, è difficile.”
Scommetto che l’hai sentito dire spesso. È un mantra che si ripete da anni, e gli effetti di questa profezia su chi quei romanzi vorrebbe scriverli possono essere letali. Se hai un progetto nel cassetto in cui credi, su cui sei dispostə a investire, ma non fai che dirti che tanto non andrebbe da nessuna parte, perché mai dovresti scriverlo?
La prima cosa che ho apprezzato della filosofia dell’Arcimago è l’attenzione rivolta a chi partecipa. Lo si capisce già dalle premesse: iscrizione gratuita, premi di vario tipo per tutti i finalisti, la possibilità di interagire faccia a faccia con gli editori giudici – cosa che altre scuole di formazione offrono solo in cambio di corsi da migliaia di euro. L’edizione attualmente in corso conta fra i giurati nomi come Giunti, Newton Compton, Acheron Books e il responsabile di Amazon KDP.
Tutto questo ha chiaramente l’obiettivo di stimolare un fattore fondamentale in qualunque grande impresa: la motivazione. Avere una prospettiva chiara e una strategia grazie alla quale organizzare le risorse da mettere in campo è la ricetta indispensabile per trasformare un sogno astratto in realtà. Il Premio Arcimago offre tutto questo, gratuitamente, chiedendo in cambio soltanto impegno.
Evidentemente, lo fa perché ci crede.
Nulla da perdere, tanto da guadagnare
Da ormai nove mesi sono diventata una scout. La maggior parte dei testi su cui lavoro sono fantasy. Nell’arco di queste due edizioni ho seguito con interesse le live al termine di ogni fase e mi sono segnata alcuni titoli da tenere d’occhio.
Avere a disposizione progetti già scremati per qualità da una giuria di professionisti e poter osservare in diretta come il pubblico reagisca alla loro lettura è un’opportunità ghiotta, per chi lavora come talent scout. E lo è, di riflesso, anche per te.
A prescindere dall’esito finale, partecipare a un premio del genere ti dà indubbiamente un’esposizione che difficilmente otterresti, e di sicuro non a titolo gratuito, altrimenti. Il mio consiglio, perciò, è di non sottovalutare tutti gli sbocchi laterali che aderire a un concorso simile può offrire.
Cosa fare, se vuoi candidarti
L’edizione II del Premio Arcimago è partita giusto la scorsa settimana e il termine ultimo per candidarsi è il 15 settembre. Sembra molto tempo, ma il mio consiglio è di iniziare fin da subito a ragionare sull’idea che vuoi proporre e allenarti a scrivere i testi richiesti più di una volta. Facendo prove, chiedendo pareri, cercando materiale con cui formarti per capire cosa significhi “pitchare” e come farlo al meglio.
Se ti sei iscrittə a questa newsletter prima di Natale, hai ricevuto una guida utile proprio a questo scopo.
Dopodiché, se avrai bisogno di un parere professionale, con il massimo del riserbo (l’anonimato è preso molto seriamente) prima di inviare la tua candidatura, rispondi a questa mail o scrivimi a valentina@indietales.it. Sarò felice di aiutarti :)
Chi sono io?
Mi chiamo Valentina e sono un’editor e una scout freelance specializzata in narrativa romance, fantasy e non di genere. Ho lavorato per Newton Compton, Sperling & Kupfer e Feltrinelli e dal 2023 collaboro con PNLA come scout.
Indie Tales è il mio percorso di scrittura dedicato agli autori e alle autrici che desiderano far arrivare le proprie storie ai loro lettori ideali.
Scusate, ma il luogo fisico dove si svolgerà la premiazione non lo trovo da nessuna parte