Romance che finiscono male e teen drama
L'importanza di conoscere la tua nicchia
Lunedì sera ho assistito a un webinar sul romance di Rotte Narrative tenuto da Silvia Ciompi, autrice conosciuta su Wattpad e TikTok come Camy Blue e pubblicata in libreria da Sperling e Salani.
A metà live fremevo sulla sedia e pensavo: “Finalmente qualcuno lo dice”. Aspettavo questo momento da un po’, sono sincera. Di cosa sto parlando? Della caduta del mito del lieto fine obbligatorio nel romance.
Per diverso tempo parecchi editor e formatori non specializzati nel genere sono andati avanti ripetendo un ritornello che sono abbastanza certa abbia sentito anche tu: il romance vuole sempre il lieto fine. Sempre.
Affermazione su cui chiunque si sia fatto un giro su Booktok o Wattpad negli ultimi anni avrebbe parecchio da ridire. Solo per citarne alcuni: Colpa delle stelle, Call Me Michael e It ends with us smentiscono in pieno questa tesi, così come l’intera ondata di dark romance che ha spopolato dal post-pandemia a oggi.
Voglio raccontarti un aneddoto personale, switchando momentaneamente nelle mie vesti da aspirante autrice. Diverso tempo fa mi accingevo a partecipare a un concorso letterario e, per prepararmi al meglio, chiedevo il parere di un altro editor sul progetto da presentare. La storia era un paranormal romance per adolescenti di fascia alta, 16-18 anni. Finiva male. O meglio, nella logica della coppia finiva bene, ma non nel modo canonico che chi è abituato a leggere solo rom-com si aspetta.
Trattava anche tematiche delicate e un po’ borderline, adatte a un pubblico che si avvicina alla maggiore età. Il responso: “Non è un romance, perché finisce male. E non è adatto a delle adolescenti”. Perplessa, ho sottoposto il progetto anche a una scout che con YA e romance lavora tutti i giorni, la quale mi ha rassicurata che il finale non rappresentasse un problema. Avrebbe dovuto, al limite, essere preparato adeguatamente dal marketing e dai paratesti.
Questa cosa mi ha fatto molto riflettere, perché che una storia d’amore possa non finire bene pensavo fosse ormai ovvio per tutti, dopo l’uscita – e il successo – degli esempi sopra citati.
Che dire poi dei drammi per adolescenti?
Correva l’anno 2017 quando 13 Reasons Why faceva il suo debutto su Netflix, scomodando giornali e programmi TV nell’indignazione generale. Sembrava di essere tornati al 1774, quando I dolori del giovane Werther sconvolgevano la Germania protestante. 🔥
Eppure siamo onestə, storie d’amore tormentato, passioni distruttive, drammi esistenziali e gesti estremi hanno sempre fatto parte dell’immaginario pop delle adolescenti. Parla una che è cresciuta a pane ed EFP, per intenderci. Semplicemente, venivano confinate ai forum e alle piattaforme di pubblicazione online, dove a spopolare erano proprio le storie più “libere”, meno edulcorate. Quando finalmente qualcuno se ne è accorto, quelle stesse storie sono sbarcate in libreria e oggi il fenomeno è ampiamente conosciuto e cavalcato.
Nonostante ciò, fino a poco fa c’è chi insisteva ancora a ripetere, pure con una certa ferocia, che i libri per adolescenti non possano affrontare temi discutibili e che il lieto fine sia sempre obbligatorio nelle storie d’amore. Chissà perché.
Per non limitare questa riflessione alla mia esperienza fallimentare, però, (alla fine non ho né partecipato al concorso né portato avanti la stesura del romanzo, che prima o poi mi piacerebbe riprendere) ti racconto un altro aneddoto.
Di recente ho passato il progetto di un’autrice a un’agenzia, presentandolo come urban fantasy. La vicenda del romanzo ruota attorno a una storia d’amore e al tema del lutto. L’autrice aveva presentato a me quel concept come un paranormal romance, ma io mi ero fatta mille problemi a mantenere questa etichetta, ben sapendo che il finale avrebbe potuto far storcere qualche naso… Indovina com’è stato proposto alle case editrici? Come romance.
Il fatto è che dei trend e dei reali (sottolineo reali, perché c’è differenza tra la teoria e la pratica) gusti del pubblico ci si rende conto solo se si è quel pubblico, o se si lavora regolarmente su romanzi che rientrano in quella nicchia. Se si è inseriti, insomma, nel sistema di ricerca, produzione e vendita di titoli analoghi.
Come la stessa Silvia raccontava nel webinar:
❝ Wattpad e TikTok hanno giocato un ruolo fondamentale nell’editoria degli ultimi anni, cambiandone molti aspetti. Alcuni elementi che prima erano pilastri della narrativa romance, come il lieto fine, hanno visto cambiamenti importanti.
Studiando i trend su queste piattaforme, si nota un bisogno di rappresentazione nella sofferenza, di dinamiche complesse e tematiche drammatiche, con anche l’inserimento di scene esplicite. Questi trend hanno chiaramente influenzato le scelte degli editori.
Quando ho esordito io nel 2018, scrivere un romance che finisse in tragedia, per esempio con la morte di uno dei due protagonisti, era impensabile. Tant’è vero che ho dovuto stravolgere il finale del mio libro. Ma ora non è più così. I romance con finali tragici vendono e vengono pubblicati. ❞
Che dire. Io non leggo thriller, non amo la fantascienza (a eccezione dello sci-fi), ho una limitata esperienza nello storico e non mi avvicino neanche lontanamente al comico. Mi piacciono le storie tristi, dopotutto.
I miei campi di specializzazione sono pochi, ma quei pochi li conosco a menadito.
Conosco i libri che vendono e piacciono agli adolescenti e ai giovani adulti oggi. Perché sono stata, prima che diventasse un trend su TikTok, quel tipo di adolescente. E perché ho avuto a che fare con commissioni uscite da Wattpad per tutto il 2022-23.
L’intento di questa mail non è fare polemica – anche se il sassolino me lo dovevo togliere, pardon – ma darti un suggerimento. Quando cerchi unə editor, soprattutto se scrivi narrativa di genere, assicurati di trovarne unə che conosca il tuo mercato. E più nello specifico, che conosca il tuo pubblico. Spesso la genericità va a discapito dell’approfondimento, ed è difficile seguire le evoluzioni di ogni settore.
Hai bisogno di una guida nel guazzabuglio editoriale?
Qui sopra hai letto i generi di cui non mi occupo, così sai già cosa non chiedermi.
Se invece scrivi fantasy, romance e romanzi di formazione per un pubblico di adolescenti e giovani adulti, sei nel posto giusto.
Sono un’editor e una scout freelance, ho lavorato per Newton Compton, Sperling & Kupfer e Feltrinelli, e dal 2023 collaboro con PNLA come scout. Indie Tales è il mio percorso di scrittura dedicato agli autori e alle autrici che desiderano far arrivare le proprie storie ai loro lettori ideali. Per saperne di più, sbircia al link qui sotto 👇🏻
Il romance *non può* finire male. Sarebbe come pensare a un giallo senza investigazione, a un horror senza orrore, a un fantasy senza alcun tipo di magia o sovrannaturale. Le storie d'amore possono finire male eccome, ma non sono romance: sono rosa, romanzi d'amore, sentimentali, ma non romance.
E giusto a proposito di It ends with us, stanno flagellando Blake Lively proprio perché l'ha venduta come una love story...